Ispirandosi direttamente agli antichi insegnamenti di Jean Absat – viaggiatore e “pellegrino dell’anima” di origini occitane, vissuto tra la Persia, l’Asia centrale e l’Armenia del XVII secolo – il seminario è un’introduzione all’esperienza della preghiera contemplativa e della meditazione attraverso l’uso del corpo.
Grazie a una serie di esercizi fondati sull’ascolto dei ritmi profondi del corpo, sul respiro, sul movimento e il risveglio della potenza sottile delle emozioni, la giornata offrirà delle chiavi per guidarci all’incontro diretto con il nostro “cuore invisibile” e con l’oceano di luce e di silenzio vivo che dimora nella parte più intima di noi.
Combinando fluidamente teoria e pratica, il seminario affronterà i seguenti temi:
– le diverse forme di preghiera: la preghiera vocale, la preghiera mentale (meditazione e contemplazione) e la “preghiera del cuore”. Preghiera e meditazione: volti di un’unica esperienza
– come scegliere il luogo, il momento e il contesto favorevoli alla pratica
– la kenosis, o “svuotamento”, nella preghiera
– la “dimora del cuore”
– come “demolire” la tirannia del nostro “mentale” e dei nostri condizionamenti interiori per pregare o meditare correttamente
– discendere nella propria interiorità attraverso l’ascolto del respiro e dei ritmi naturali del corpo (battito cardiaco, ritmo respiratorio e circolazione del sangue)
– imparare a utilizzare i sensi fisici e le emozioni come strumenti di risveglio
– “…come semplice filo d’erba mosso dal vento…”: introduzione alla preghiera e alla meditazione in movimento
Il seminario è aperto a chiunque, senza necessità di alcuna preparazione specifica nel campo della pratica della preghiera, della meditazione o delle discipline psico-corporee.
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“Sì, danza completamente vuoto, trasparente e libero (…). Tu sei lo specchio dell’Assoluto e non lo sai. Tu sei il suo stesso occhio, ma non lo sai. Tu, il suo stesso corpo, il suo braccio e la sua mano che, nella libertà, plasma le innumerevoli forme e gli infiniti mondi. (…) Ora puoi comprendere: ogni tuo respiro è già preghiera. Ogni tuo sguardo è già preghiera. Ogni tuo passo e ogni tuo gesto sono già preghiera. Conchiglia marina deposta sulla sabbia e che risuona con la voce del tutto. Acqua che si versa nell’acqua. Sorgente che torna alla Sorgente (…). Danza, danza, danza poiché questo soltanto tu sei: un semplice, umile e nobilissimo, filo d’erba. Tu il filo d’erba, tu il vento, tu la realtà che fa muovere il vento”.
Da: Jean Absat, Corpo e preghiera: nobiltà di un filo d’erba